Bovolone Verona
comune nell'area naturale protetta del parco Valle del Menago ...a solo 22 km dal capoluogo!

Bovolone

Bovolone - Valle del Menago (Verona) Veneto - Italy

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Bovolone aerea

Bovolone
Veneto - Italy

Bovolone è collocato 22 km in direzione sud-est rispetto al capoluogo di provincia Verona. È posto quasi al centro della zona di pianura nella parte meridionale del territorio provinciale, a cavallo tra la media pianura veronese e la bassa veronese, nel punto d'incontro tra pianura asciutta (sabbiosa) a nord, e pianura umida irrigua (torbosa) a sud.
piazza Scipioni villa Peagni
Il territorio comunale è attraversato, in direzione nord-sud, dal fiume Menago con la depressione che ne forma la valle (altitudine di 20 m m s.l.m.), nella quale è inserita l'area naturale protetta del parco Valle del Menago).
San Giovanni in Campagna San Pietro
STORIA: Le origini di Bovolone risalgono al 2500 a. C., epoca quaternaria, tra la fine dell'età della pietra e l'inizio dell'età del bronzo, come testimoniano i tronconi di palafitte rinvenuti nella zona delle valli.
Scavi archeologici effettuati dal 1876 portano alla luce una vasta necropoli, urne cinerarie e sepolcri, tracce evidenti di importanti insediamenti abitativi. I primi nuclei si raccolgono intorno ad un "pago romano"in località Prato Castello, dove in seguito sorge la pieve di S.Fermo e Rustico,trasferitasi poi nella zona dell'attuale centro storico.
Secondo la tradizione il nome del paese deriva da "Bodolonem", che nell'idioma popolare significa "terra delle rane". Dopo la caduta dell'impero romano e le invasioni barbariche, arrivano i Longobardi, cacciati nel 778 da Carlo Magno, il quale trasforma i ducati longobardi in contee, concedendone privilegi e prerogative ai rispettivi feudatari.
Nasce così la contea di Bovolone, citata per la prima volta nei documenti dell'813 dal monaco benedettino Ratoldo,Vescovo di Verona. Vengono confermati i diritti feudali e le relative decime di appartenenza al duomo veronese nel 1100 dall'imperatore Enrico VI, quindi dagli Scaligeri e dai Veneziani, precisamente fino all'arrivo nel1776 delle armate condotte da Napoleone. La successiva dominazione austriaca termina alla conclusione della III° guerra di indipendenza, con l'annessione del Veneto all'Italia

Parco Valle del Menago
Il Parco Valle del Menago è nato dal recupero della grande zona umida posta a ovest del paese. Attualmente il Parco si estende su una superficie totale di 35 ettari, pari a 350 mila metri quadrati.
Ponte Restei ponticello alberi
Il Parco è dotato di attrezzature sportive, didattiche (un percorso archeologico e uno botanico) e ricreative; sono stati realizzati 3,5 km di piste ciclabili, 7 km di sentieri per le passeggiate, 2 km di percorso della salute attrezzato con 16 stazioni. Sono stati ricreati anche due boschi con carpini, tigli, platani, querce e salici, denominati Bosco di Sopra e Bosco di Sotto.

LA FAUNA

Gli uccelli sono il gruppo preponderante. Gli uccelli stanziali tipici della pianura padana veronese sono rappresentati da fagiani, merli, passeri, tortore, cardellini, cinciallegre, germani reali, gallinelle d’acqua, gazze.
tarabusino Picchio Rosso
Negli ultimi anni sono arrivate anche specie che fino a qualche tempo fa erano considerate delle vere e proprie rarità ornitologiche per le nostre zone. Uccelli come il martin pescatore, la nitticora, il tarabusino, il picchio, l’airone bianco, l’airone rosso e l’airone cenerino la garzetta , il pendolino erano scomparsi dalle nostre campagne a causa della distruzione del loro habitat naturale e hanno ritrovato nel Parco i luoghi adatti alla riproduzione.
martin pescatore niticora
E’ possibile infine ammirare la beccaccia, il beccafico, la cannaiola, la capinera, il cavaliere d’Italia, il colombaccio, la marzaiola. Il grande numero di uccelli che nidificano ha riportato anche ad un aumento delle specie rapaci. Alle civette, gufi e falchi, si sono aggiunte anche le poiane che erano scomparse dalla zona.

LA FLORA

Il recupero della valle del Menago ha visto la messa a dimora di migliaia di piante. Sono state scelte tutte le piante che sono attualmente presenti nella pianura veronese, con particolare attenzione alle specie che meglio si adattano al microclima umido della valle.
estate autunno
In particolare, si possono trovare acero campestre, albero di giuda, azzeruolo, biancospino, caprifoglio rosso, carpino bianco, carpino nero, cerro, ciliegio selvatico, corniolo, eleagno umbellata, farnia, frangola, frassino maggiore frassino ossifillo fusaggine, lantana, ligustrello, melastro, nocciolo, noce comune, noce nero, olmo campestre, ontano bianco, ontano napoletano, ontano nero, orniello, pallon di maggio, pioppo bianco, pioppo nero, platano, prugnolo, robinia, rosa canina, roverè, roverella, salice bianco, salice da ceste, salice cenerino, salice rosso, salicone, sambuco nero, sanguinella, tiglio nostrale, tiglio selvatico.
Per le erbacee sono presenti i carici, la cannucia, il convolvolo, gli equiseti, il dipsaco, il non ti scordar di me, la menta acquatica, l’iris, la dulcamara. Sulla superficie dei diversi corsi d’acqua che attraversano il Parco, si possono incontrare le nifee, il nannufero, il ranuncolo di fiume, la lenticchia d’acqua e la felce d’acqua.

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