Trekking in Molise

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TREKKING IN MOLISE

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ITINERARI

Itinerario: Serra - Valle S. Giovanni - Pozzilli - S. Egidio
Comune di: Bojano - S. Polo Matese
Lunghezza del percorso: 7 km circa Tempi di percorrenza: 3 ore

Eremo di S. Egidio

Quota partenza: 1050 m.
Quota arrivo: 1075 m.
Quota massima: 1250 m.

Acqua: S. Egidio
Indice di difficoltà: Itinerario rosso
Partenza: raggiungere in macchina la località Serra, nei pressi dei Pozzilli.

Descrizione Si attraversano numerose pianurette circondate da boschi di faggio. Nella prima pianura sulla Serra si incontra una casetta diroccata costruita negli anni "Trenta" (la buona volontà ed un po' di collaborazione costruttiva potrebbero ridare agli appassionati di montagna un comodo e suggestivo rifugio. Procedendo in direzione Est si attraversano altri pianori fino a raggiungere il Lacone.
Percorrendo le creste delle colline circostanti si possono ammirare panorami stupendi: veduta dall'alto di S. Polo Matese, del Fosso della Foce e della Fonte Malmerunte.
Risalendo la collina in direzione Sud e percorrendo un leggero arco in direzione Ovest, si raggiungono le Valli San Giovanni: un susseguirsi di piccoli, rotondeggianti pianori erbosi circondati da faggi. In un passato non molto remoto venivano coltivati per la produzione di patate, in prossimità dei recinti per le greggi. Si esce allo scoperto presso la fonte dei Pozzilli, con i suoi caratteristici abbeveratoi in pietra (Lontri).
Il panorama sulla vallata è del tutto scoperto ed è particolarmente suggestivo.
Si risale successivamente a Colle Falcone, percorrendo la strada tracciata, per poi ridiscendere comodamente a S. Egidio su un sentiero curato da un gruppo di encomiabili volontari Bojanesi. A S. Egidio una meravigliosa sorgente di acqua fresca; la chiesetta; il rifugio; il porticato; veduta straordinaria sulla piana e del monte Crocella (1040 mt.).

Consigli
La struttura del rifugio di S. Egidio consente anche di cucinare sul posto ma, trattandosi di una escursione "itinerante", conviene consumare la solita colazione al sacco, questa volta però, preparata con più gusto e generosità.
Si richiama l'attenzione sul rispetto della "cosa comune" e sulla solidarietà che occorre dimostrare da parte di tutti, nel tutelare valori ambientali affidati unicamente alla sensibilità, all'apporto, ed alla collaborazione, nonché alla buona educazione dei visitatori. A titolo di curiosità si ricorda che la località di S. Egidio è molto cara ai Bojanesi e che il primo di settembre vi si svolge una festa tradizionale e popolare di remotissima istituzione che vede la partecipazione di migliaia di persone.

Capo d'acqua - Campo dell'arco

Itinerario: Capo d'acqua - Campo dell'arco - Capo d'acqua
Comune di: S. Massimo - S. Gregorio Matese
Lunghezza del percorso: 7 km circa Tempi di percorrenza: 4 ore

Quota partenza: 1450 m.
Quota arrivo: 1450 m.
Quota massima: 1650 m.

Acqua: Capo d'Acqua

Indice di difficoltà: Itinerario rosso

Partenza: raggiungere Località Capo d'acqua con l'automezzo e parcheggiarlo nei pressi  delle sorgenti
Descrizione
Un itinerario interamente sul versante Sud del Miletto. Superate le prime rampe, percorrendo un sentiero ben evidente, si raggiunge, con un piccolo sforzo, Campo dell'Ortica: un pianoro abbastanza grande e stretto, che si sviluppa in direzione Est-Ovest. Il toponimo non deve ingannare; le ortiche sono abbondanti ma il percorso è agevole su un morbidissimo tappeto erboso.


Pianura di Campo dell'Arco: la tartaruga "Isabella"

Sulla destra i piccoli canyon del Miletto e stazzi di pastori con "casella" ancora efficiente. A sinistra i 1706 mt. s.l.m. di Colle del Monaco, un perfetto cono naturale. Superato il successivo valico ci si trova a ridosso della vallata di Campo dell'arco.

Si attraversa un caratteristico bosco di faggi con ampie radure e ci si porta verso sinistra sulle colline che sovrastano il lago del Matese. Panorami ed immagini stupende; sulla sinistra Colle dell'Esule (o Monte Crocetta) e, in direzione Sud, il lago con tutte le sue pertinenze.
Facendo un giro ad arco, visitando i caratteristici pianori, si ridiscende in direzione dell'arco naturale, ormai ben visibile in fondo alla pianura. A questo punto una piacevolissima sorpresa; una grande roccia a forma di tartaruga: la tartaruga "Isabella".
L'arco è ormai raggiunto; la natura ci dà un esempio straordinario di architettura! Alla base dell'arco l'ingresso evidente di una grotta carsica, non molto profonda e visitabile con un po’ di prudenza ed attenzione. La grotta-inghiottitoio costituisce una delle vie dell'acqua che alimenta il lago sottostante.
L'itinerario di ritorno è lo stesso dell'andata con libera scelta di piccole varianti alternative.

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