Verona ... la città scaligera
la storia la cultura,l'Arena ...Giulietta e Romeo

Verona

Verona (VR) la città scaligera - Veneto - Italy

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verona aerea 

VERONA ....la città di Giulietta e Romeo
Veneto - Italy

Verona, città bagnata dal fiume Adige e capoluogo dell'omonima provincia in Veneto.
È il dodicesimo comune italiano per popolazione, nonché il secondo comune non capoluogo di regione più popoloso d'Italia.
Verona dista una trentina di chilometri dal Lago di Garda ed è crocevia tra le direttici che collegano l'Italia centrale e nord-occidentale con il passo del Brennero.
Arena arena piazza dei signori
La città scaligera è un'importante meta turistica, visitata ogni anno da più di tre milioni di persone in virtù della sua ricchezza artistica e architettonica, e per le numerose manifestazioni internazionali che vi si tengono.
piazza Bra piazza erbe
La città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO per la sua struttura urbana e per la sua architettura: Verona è un chiaro esempio di città che si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti; rappresenta inoltre in modo eccezionale il concetto di città fortificata in più tappe determinanti della storia europea.

Arte - Cultura
L'aretino Giorgio Vasari scrisse nel suo trattato Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori che si come è vero che la città di Verona, per sito, costumi, ed altre parti è molto simile a Firenze, così è vero che in essa, come in questa, sono fioriti sempre bellissimi ingegni in tutte le professioni più rare e lodevoli. La città veneta venne vista dal Vasari come città simile alla sua Firenze dal punto di vista geografico, in quanto ambedue poste tra collina e pianura, urbanistico, entrambe infatti divise in due da un fiume, ma soprattutto per costumi, fioritura artistica e vivacità intellettuale.
Egli vide nella città, romanica, gotica, ma anche classica e monumentale, il contraltare all'egemonia veneziana, ed effettivamente notevoli sono le differenze tra Verona e Venezia nonostante il dominio di quest'ultima sia durato nella città scaligera per ben quattro secoli: l'arte e l'architettura veneziana fanno pensare all'Oriente ortodosso, a delle origini bizantine e quindi greche, mentre Verona, distante solamente un centinaio di chilometri, colpisce per le mastodontiche chiese romaniche e gotiche, espressione di un'arte occidentale.
ponte scaligero
A Verona lavorarono nei secoli numerosi artisti, veronesi e non.
Nel XII secolo lo scultore romanico Niccolò portò nella città una nuova arte, occidentale e romanza: è in questo periodo che si sviluppa la Verona romanica, mentre sotto la signoria scaligera la città sviluppò e mantenne a lungo un aspetto gotico e araldico, con uno stile che raggiunse la massima espressione nel Castelvecchio (e soprattutto nel suo monumentale ponte) e nelle Arche scaligere.
ponte vecchio arche
La civiltà pittorica veronese vide dal Trecento attivi artisti come l'Altichiero, e, nel Quattrocento, personalità come Stefano da Zevio, e soprattutto il Pisanello, uno dei massimi esponenti italiani del Gotico internazionale.
Più tardi, durante il Rinascimento, lavorarono Domenico Morone e il figlio Francesco Morone, oltre all'eclettico Giovan Francesco Caroto e Girolamo dai Libri.
L'arte veronese mantenne costantemente delle peculiarità che la rendono riconoscibile dall'arte portata da Venezia
nei domini di Terraferma, grazie all'opera di artisti come il Veronese, Tiepolo, Alessandro Turchi, e più tardi Giambettino Cignaroli e Angelo Dall'Oca Bianca, tanto che è lecito parlare di una "scuola veronese".

Anche grazie a William Shakespeare Verona è oggi una città ampiamente conosciuta e ammirata nel mondo, e proprio in funzione shakespeariana sono presenti nel mondo ben 27 località di nome Verona: le varie Verona statunitensi, canadesi e australiane nascono dalle sue opere. Shakespeare non visitò mai Verona ma la conobbe attraverso scritti di Luigi da Porto, Masuccio Salernitano e Matteo Bandello, che lo ispirarono per la sua opera più famosa, la tragedia di Romeo e Giulietta. Il Bardo aveva probabilmente un rapporto particolare con l'immagine che si era creato della città, tanto che è menzionata anche ne I due gentiluomini di Verona e La bisbetica domata.

Già il famoso poeta George Byron attesta l'importanza del ruolo avuto da William Shakespeare nel plasmare la fama della città nel mondo.
Nelle sue lettere il poeta sottolineava come i veronesi sostenessero con ostinazione l'autenticità della storia di Romeo e Giulietta, d'altronde la rivendicazione della veridicità della leggenda e l'identificazione dei luoghi dove la vicenda si sarebbe svolta erano
cominciate già molto tempo prima: il primo luogo a essere "riscoperto" fu la tomba dei due amanti, identificato nel Cinquecento in un sepolcro vuoto in marmo rosso veronese, nei pressi di un convento.
Furono molti i nomi famosi che resero omaggio ai due amanti in
questo luogo, tra cui Madame de Staël, Maria Luigia d'Austria, Heinrich Heine, Charles Dickens e lo stesso George Byron.
Le tomba venne spostata prima dall'orto del convento al chiostro e nel 1868 al coperto, ma la sua sistemazione definitiva si ebbe solo nel 1937 grazie all'opera di Antonio Avena: essa venne spostata all'interno di una loggia in Romanico veronese che venne risistemata in chiave scenografica con l'utilizzo di due vani sotterranei trasformati in una cripta gotica.
giulietta casa di giulietta
Contemporaneamente vi fu la sistemazione della casa di Giulietta, identificata in una casa medievale dotata dello stemma di un
cappello, dimora della famiglia Capuleti, che Charles Dickens descrive nelle Pictures from Italy come un miserabile alberguccio. In effetti a seguito dei rimaneggiamenti sette-ottocenteschi risultava essere diventata una casa popolare a ringhiera, anche se la stretta facciata in cotto evocava ancora il Medioevo.
Così Antonio Avena fece impiego di materiale di spoglio e andò a inserire un nuovo balcone costituito da un lastrone di marmo che era in stato di abbandono nel cortile del Castelvecchio.
La spregiudicata opera di restauro fece diventare la casa di Giulietta nuova immagine simbolo di Verona, insieme all'Arena
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